Cani da Detection : Gioco o Cibo?

L’impostazione ed il conseguente rinforzo utilizzato nella costruzione del cane da Detection non dipende non solo da quello che si vuole dal cane, ma anche dalle sue caratteristiche.

Ma non solo…

Si può affermare che con entrambi i rinforzi si possa arrivare allo stesso risultato?

Secondo me si!

Costruzione del comportamento e rinforzo sono due delle fondamenta.

Potremmo dire che in linea generale il cibo ci permette maggiori ripetizioni, ma non è corretto in termini assoluti.

Il gioco rimane sempre il gioco!

Io personalmente, ad esempio, il gioco lo uso come jackpot!

Ma torniamo all’argomento…

In fase di impostazione, ad esempio , in linea generale, nell’utilizzo del cibo prevedo che il conduttore debba necessariamente stare molto più vicino al cane, in primis perché non mi piace il lancio del cibo ed infine perché la contaminazione del cibo in terra non mi piace all’interno della palestra, per diversi aspetti che comprenderete.

Viene da sé che ,in questo , il gioco potrebbe essere notevolmente migliore come rinforzo.

Non è da sottovalutare neppure l’utilizzo di supporti addestrativi diversi e costruzioni parallele da effettuare con il cane, soprattutto nel gioco.

Nell’utilizzo del cibo invece, non possiamo non tenere conto della quantità di cibo da utilizzare e della tipologia di premio. Questo a tutela della salute e del benessere del cane.

Troppe volte si sottovaluta questo aspetto quando invece è fondamentale, soprattutto con soggetti predisposti al lavoro con il cibo.

Aldilà degli aspetti tecnici in cui non ho volutamente entrare in questa riflessione, penso che il lavoro con il cibo sia più’ adatto a chi ha meno esperienza mentre ritengo che il lavoro con il gioco richieda competenze maggiori. Questo parallelamente alle caratteristiche del soggetto con cui si lavora.

L’ultima riflessione e’ che bisogna considerare anche quello che il cane andrà a svolgere in termini di lavoro e lavorare comunque tutti gli aspetti collaterali relativamente alla discriminazione.

Francesco Piliego